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"Ora del Salento", n.1 del 13 gennaio 2001 (pag.2)

Inizia il cammino di beatificazione per impulso di Mons.Ruppi
Si apre il processo per d. Ugo De Blasi

Il ricordo di Mons. Francesco Minerva


Prima di impartire l'assoluzione alla salma, Mons. F.Minerva ha ringraziato don Ugo per l'intelligente, disinteressato e prezioso contributo dato alla Diocesi in un quarantennio di vita sacerdotale. Basilica di S.Giovanni Battista al Rosario in Lecce 7 febbraio 1982.

 

Mons. Ugo De Blasi ha vissuto in tutta la sua fecondità il sacerdozio ministeriale, rimanendo sempre fedele a Dio ed agli uomini. Ha vissuto la sua totale donazione a Cristo con zelo ed amore nel servizio: in disponibilità completa e affetto al Vescovo, in fraternità comprensiva con i sacerdoti, in donazione generosa ai fedeli.

L'ho trovato sempre al mio fianco, collaboratore saggio e fedele, nel succedersi a sempre più gravosi uffici e responsalibità pastorali da me a lui affidati. Nel capitolo Cattedrale quale canonico e poi penitenziere.

Nella Curia Vescovile come cancelliere, quindi Vicario Episcopale prima e poi Vicario-Generale. Nella cura delle anime quale assistente della Gioventù femminile e poi di tutta l'Azione Cattolica diocesana ed in ultimo dal 1972 quale parroco di San Giovanni Battista. In ogni settore si è donato senza limiti, con alta e profonda intelligenza, con volontà forte e decisa, con amore ed affetto, anche se non sempre compreso ed amato ma sempre stimato e apprezzato.

L'Azione Cattolica a lui deve i tempi più vivi e floridi; ed i laici, che più si sono impegnati in questa diletta diocesi, devono a lui la formazione profonda e lo stimolo all'azione. Molte le anime da lui dirette e profondamente formate. E' stato sempre disponibile, capace, e fermo,in spiritualità profonda e luminosa, in fede viva e carità operosa. La Curia si è avvantaggiata delle sue alte doti intellettuali con ferrea memoria e delle sue capacità giuridiche; come pure del suo amore alla Chiesa Diocesana di cui ne andava scoprendo la storia e rievocando le memorie; ed ancor più bella la sua fedeltà al Vescovo.

Non ha mai riposato, né rallentato il ritmo del suo lavoro, sentendo sempre più pressanti le sue responsabilità con il susseguirsi dei tempi; ed in piena e feconda attività il Signore l'ha chiamato a Sé per il giudizio e la dovuta ricompensa, mentre era in devoto colloquio con la Mamma Celeste intrecciando la corona del Rosario, meditando i divini misteri.


L'ho trovato sempre al mio fianco,
collaboratore saggio e fedele...
L'Azione cattolica a lui deve
i tempi più vivi e floridi;
ed i laici devono a lui
la formazione profonda...

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