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"Ora del Salento", n.6 del 17 febbario 2001 (pag.5)

 

L'omelia pronunciata da don Ugo in occasione del XXV di sacerdozio di un confratello

I sacerdoti siano uomini di Dio e servi della Chiesa



Mi chiedo: sulla soglia di un altro quarto di secolo lanciato verso il 2000, continuando a lavorare in una società non solo pluralistica, ma consumistica e permissiva, il servizio sacerdotale ha veramente un senso... è utile... quale annuncio portare capace di accordarsi se non di prevalere con le molteplici voci?

Trovarsi nel mondo senza assimilarsi al mondo: in questa tensione spesso penosa che finisce solo con la morte vive il Sacerdote. Se egli vuole realizzare se stesso dovrà essere un uomo alla ricerca di Dio per sé e per i fratelli, dialogante con Dio nella preghiera per dialogare con l'uomo nel sofferto impegno di collettivo miglioramento.

Nell'annuncio della Parola di Dio non si possono fare adattamenti e innovazioni ad ogni costo, perché questi - pur legittimi - trovano il loro argine naturale là dove la Parola di Dio venga depauperata o addirittura falsata.

Come Cristo anche il Sacerdote urterà nella contraddizione; di fronte alla Parola di Dio gli spiriti si dividono anche oggi. Tuttavia il favore popolare non è la norma decisiva nell'evangelizzazione.

Sono convinto che le apparenze ingannano: gli uomini cercano Sacerdoti autenticamente tali e pienamente uomini, che non si riducano a parlare di Cristo ma che vivano di Lui, che siano testimoni elargitori di una vita diversa da quella terrena.

I credenti d'oggi non desiderano un prete moderno, che si occupi dei loro interessi e si immischi senza sosta nella condotta e nell'orientamento della loro vita, e che si adatti ai loro costumi, ma un uomo di Dio e servo della Chiesa.

Alla missione del sacerdote non appartiene agire direttamente sulle strutture sociali, nè modificare i rapporti di questo mondo.

Se il messaggio cristiano ha in esclusiva la dottrina di un Dio Crocifisso, anche se si superasse la povertà in tutto il mondo e se tutta l'umanità avesse abbondanza di ricchezze, il mysterium Crucis, cioè il dovere del distacco, l'ansia della vita eterna portata da Cristo rimarrebbe: nuovo necessario stimolante per il mondo di domani quanto lo è oggi.

Un mutamento del sistema sociale non unisce di per sè gli uomini a Cristo, come pure non li rende migliori e più santi.

Questa potrebbe essere una delle più sottili e pericolose espressioni del lievitare nella Chiesa dello spirito della società in crisi, nell'utopia di un paradiso terrestre, dato da una totale liberazione dell'uomo da ogni forma di costrizione fisica e morale.

Per la coerenza del tuo Sacerdozio, per il bene delle anime che da esso attingono luce e grazia - giovani e adulti - penso di poterti augurare, mentre ti ringrazio di quello che già hai fatto: in una con il Cristo Ostia possa offrire il dono più bello che hai ricevuto in 25 anni or sono quello di essere presso gli uomini colui che spiega Dio.

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